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di Leonardo PIccinini

L’ARTE È TUTTA CONTEMPORANEA

Un percorso che supera convenzioni e clichè, puntando direttamente sulla qualità degli espositori.

Si è recentemente aperta, presso la Galleria degli Uffizi, un’interessante mostra (fino al 7 gennaio) dedicata all’eco in terra toscana della Riforma protestante, in occasione dei cinquecento anni da quel 31 ottobre 1517 in cui Martin Lutero affisse le famose Novantacinque tesi sulla porta della Schlosskirche di Wittenberg. Il ritratto di Lucas Cranach che lo raffigura insieme alla moglie Caterina von Bora, ex suora, ritratta insieme a lui per sottolineare l’abolizione del celibato per i sacerdoti, è registrato tra i beni di Cosimo I già nel 1561.

Un’immagine che da secoli domina l’Occidente, per le conseguenze non solo religiose ma economiche e sociali (Max Weber docet), e la stampa mondiale, dallo Spiegel al New York Times in questi mesi di celebrazioni. Un’immagine che tutti abbiamo nella testa. Un’immagine dunque, a noi contemporanea, seppur realizzata secoli fa, come la Gioconda, Nefertiti o Guernica di Picasso.

Proprio ispirandosi, con lodevole indipendenza critica, alle divertenti riflessioni di Gino de Dominicis sul tema, le direttrici di FLASHBACK, Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, per la quinta edizione della mostra (dal 2 al 5 novembre) allestita presso il Pala Alpitour di Isozaki a Torino hanno costruito un percorso che supera convenzioni (spesso interessate) e clichè, puntando direttamente sulla qualità degli espositori, tra cui tanti nomi di primo piano del mercato d’arte. A proposito di Isozaki, una questione si pone: perché sui libri di storia dell’arte si studiano Palladio, Serlio, Vignola, Vanvitelli e, al contrario Isozaki, Piano, Rogers, Foster, Koolhaas (il cui peso nell’immaginario contemporaneo è oggettivamente indiscutibile)….non hanno rilievo analogo nel dorato mondo dei “curatori” (sic) di oggi ? Forse perché non coinvolgono il martelletto dei battitori d’asta…? Per non parlare dei registi….eppure, chi potrebbe negare valore di opera d’arte agli ultimi film (a esempio) di Aki Kaurismäki, così commoventi e attuali?

Il dibattito è aperto…