giornalearte

La creatività e la bellezza

I nostri affanni

Una recente mostra su Marilyn Monroe tenuta nei locali del Museo Ferragamo di Firenze, offre motivo di riflessione su quanto l'arte di ogni tempo, costituisca l'essenziale fonte di ispirazione per tutte le attività artistiche contemporanee. L'allestimento nei sotterranei dello splendido palazzo Feroni, mostra infatti molti manufatti di produzione Ferragamo soprattutto scarpe, indossate da celebrità diverse, scarpe sempre di Ferragamo appartenute a Marilyn oltre naturalmente ad una quantità rilevante di abiti di tutti i generi, compreso il famoso abito del “Happy Birthday Mister President” dedicato a John Kennedy. Intorno a quest'abito è stata allestita una sala che fa vedere inoltre un film dedicato a quella celebre cerimonia, con l'ascolto della canzone cantata dalla stessa Marilyn con una voce ancora oggi di forte impatto sensuale. Con molta sapienza gli organizzatori della mostra, hanno incluso alcune fotografie di arte antica che accompagnano una documentazione molto esauriente di foto dell'attrice. Esse sono poste in relazione molto stretta con alcuni oggetti antichi che variano dal II secolo a.C. fino ai giorni nostri e che sono esposti accanto alle foto. Tutto ciò fa pensare a quanto il condizionamento culturale del passato, riesca a determinare gli atteggiamenti del presente: talvolta Marilyn appare attraverso l'incanto della macchina fotografica, negli scatti dei grandissimi celebri fotografi che l'hanno ritratta, come la realizzazione viva di un'idea di bellezza che percorre tutta la storia dell'arte occidentale. Il mistero di questo glamour che a distanza di cinquanta anni è ancora vivo e palpitante e conturbante, pone una domanda molto importante: è soltanto il personaggio di Marilyn, il mito che ha rappresentato con la sua straordinaria bellezza e le sue fragilità a sollecitare questo costante apprezzamento, oppure è un fenomeno in cui ella ha rappresentato piuttosto l'incarnazione di questa idea? Come al solito sembra il problema di stabilire se è nata prima la gallina o l'uovo; le fatalità della storia si dipanano spesso in casualità del tutto fortuite e che comunque sembrano già segnate dal destino, perchè una serie di episodi concorrono a determinare un evento come se questo catalizzasse tutto ciò che viene in precedenza. Ma che c'entra questo con l'arte? C'entra e come, perchè nella filosofia di vita di un antiquario, l'arte, la bellezza e la vita sono tre facce di uno stesso problema, tre aspetti di un medesimo desiderio che spingono l'appassionato verso una costante ricerca. E se gli stimoli vengono recepiti intensamente da ciò che ci circonda, siamo in genere portatori di qualcosa che in futuro viene a sua volta ritrasmesso in un incessante ripetersi di desideri. Allora il collezionismo, la conoscenza dei fenomeni artistici, la conservazione del patrimonio, la ricerca e la tutela della bellezza ambientale, sono aspetti connaturati alla vita dell'uomo, che soltanto incidentali degenerazioni del caso o della vita, impongono di trascurare.
La mostra dunque presenta ai nostri occhi una duplice benemerenza, quella di cui abbiamo detto che ci riporta al valore più intimo del concetto di bellezza nella vita spirituale dell'uomo e al tempo stesso, ci stimola verso iniziative che possano dare a queste espressioni, uno scopo non solo di vita ma anche di progresso sia nella cultura che nel benessere. Intendiamo con questo elogiare l'iniziativa della maison Ferragamo che ha avuto il merito di coniugare il mito indistruttibile della bellezza, espresso nello specifico da un personaggio così straordinario come Merilyn Monroe e con la capacità formidabile di un genio imprenditoriale di dare ad un manufatto d'uso, una valenza di opera d'arte. E' questo il significato più interessante di questo avvenimento che ci riconduce ancora una volta al pensiero di quanto in Italia riusciamo a permettere esplosioni di genialità capaci di condizionare il mondo intero, ma al tempo stesso anche siamo responsabili di distruggere con perfida indifferenza quanto di bello ci circonda. Il patrimonio artistico, culturale e ambientale italiano sarebbero fonte inesauribile di ricchezza se fossimo capaci di organizzare, preservare, tutelare e valorizzare tutto ciò con accortezza e senso di misurata responsabilità. Scopriamo l'acqua calda, perchè ormai il nostro paese si riempe la bocca di quanto sarebbe opportuno fare a questo riguardo. Ogni talk show esterna pareri ormai logori perchè ad essi da anni corrisponde ben poco sul piano della azione. La mostra fiorentina ha il grande merito di indicare con chiarezza quali sono le strade da percorrere per trasformare un'attività in percorso artistico.
Speriamo che alla fine le attuali condizioni di enorme disagio in cui versa il mondo industrializzato in generale, possano far capire quale baratro si apre dinanzi al nostro futuro, se veri correttivi che abbiano la cultura al centro del progresso civile, non intervengano a restituire ad essa il giusto ruolo di propulsore.

07.2012